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19 luglio 2010

Italia fuori dai guai, un sogno, l’eolica pulita? Affari segreti c’è la P3.

In Italia si tenta di produrre energia pulita partendo dall’eolica in Sardegna e finendo negli sporchi affari tra imprenditoria e politica.

La Sardegna Casa Verdini Palazzo Chigi, sede del Governo italiano

Sembrava un appalto come tanti e per un buon fine, come produrre energia pulita.
L’arresto dell’imprenditore Flavio Carboni porta a galla un oscura associazione segreta che, oltre tutto viola la cosiddetta legge Anselmi sulle associazioni segrete finalizzate ad influenzare scelte politiche, pilotare processi e decidere sulle scelte nelle nomine dei componenti di organi di Stato importanti.

L’inchiesta sugli appalti per l’eolica in Sardegna è stata avviata dai magistrati di Roma.
Già dai primi sviluppi delle indagini, il pm della procura di Roma Rodolfo Sabelli, accolto dal gip Giovanni De Donato, firma la richiesta di arresto per Carboni (78 anni ) e dell’ex esponente della DC, nonché ex componente di commissione Campana, il geometra Pasquale Lombardi.

I carabinieri del nucleo investigatore di Roma hanno eseguito l’arresto trasferendo alle prime luci dell’alba Carboni presso il carcere di Regina Coeli, mentre Lombardi (63 anni) che vive ad Avellino, si trova nella casa circondariale irpina di Bellizzi.
Il terzo arresto viene seguito per l’imprenditore campano Arcangelo Martino (77 anni).
A tutti e tre arrestati nel mattino dell’ 8 luglio scorso, vengono contestati reati in associazione segreta e associazione per delinquere, la corruzione e il riciclaggio.

Tutto parte da un filone di indagini che si collega ad un’ichiesta della procura di Roma su un presunto comitato d’affari che avrebbero gestito l’assegnazione di appalti pubblici in Sardegna per realizzare parchi eolici.

Finiscono nel registro degli indagati anche il presidente dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale nel settore delle energie rinnovabili nell’isola, Ignazio Farris e Pinello Cossu, quest’ultimo è consigliere UDC della provincia di Carbonia e nipote di Flavio Carloni e ancora Franco Piga esponente di primo piano nella gestione delle acque.

L’associazione guidata dal Carloni, già noto nelle cronache italiane coinvolto nelle oscure vicende del paese Italia tra la prima e seconda Repubblica, come il fallimento della Banca Ambrosiana e sulla morte del banchiere Calvi, non aveva solo interesse nei progetti eolici, bensì mirava con Lombardi e Martino a influire sulle scelte di soggetti politici nel funzionamento d’organi costituzionali, nell’attività dei giudici e quindi negli affari tra politica e imprenditoria.

L’associazione segreta finalizzata al crimine viene definita Loggia P3, capace di arrivare dove arrivò la P2 della 1° Repubblica.
Le indagini sugli appalti eolici, investono in pieno la Giunta Regionale della Sardegna che porta nel registro degli indagati della procura di Roma il Coordinatore PDL Denis Verdini e il governatore Ugo Cappellacci (PDL) per abuso di ufficio e concorso in corruzione le ipotesi di reato formulate dai magistrati di Roma.

A tutto ciò vengono coinvolti nelle indagini anche Marcello Dell’Utri, Nicola Casentino, Roberto Formigoni, Giacomo Caliendro, quest’ultimo sottosegretario alla Giustizia e magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller.
Con un coinvolgimento di personaggi di questo calibro, si arriva a un intreccio tra “ massoneria” e “cupola” che insieme formano una loggia segreta intenti a salvaguardare gli interessi, in uno scuro e chiuso giro di affari, dei membri e dei loro amici.

I magistrati non hanno un compito facile con le indagini smontare un tale sistema occulto dove una serie di attività non penalmente rilevati.
Nell’inchiesta emerge che il 23 settembre 2009, i tre arrestati si sarebbero riuniti nell’abitazione di Verdini alla presenza di Dell’Utri , Caliendo, Martone e Miller per concertare le modalità di intromissione sul giudizio della Consulta che il 7 ottobre avrebbero poi bocciato il lodo per contrasto con la costituzione.

In una intercettazione telefonica di Lombardi al presidente della Corte Mirabelli per il caso è agli atti. I giochi politici e di potere, per promuovere rapporti privilegiati, si spingono nel controllare le cariche della Corte d’Appello di Milano e hanno tentato di manovrare le indagini sullo scandalo negli appalti del G8 alla Maddalena.

Intanto il Ministro Alfano difende i magistrati affinché non si perdino in una caccia alle streghe. Cosentino difende se stesso e Berlusconi dichiara “ la vicenda P3 è solo un polverone e nel mio lavoro vado avanti “.

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