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Il popolo Siriano, manifesta, si ribella e scoppia la guerra civile in tutto il paese contro la dittatura di Assad.
Molti generali del regime passano con i ribelli e oggi anche il generale n.1 del regime.


Assad

Sommosse popolari e primavere si diffondono in medio-oriente per le inaccettabili ormai dittature e condizioni di vita. La libertà e i Diritti fondamentali sono brutalmente calpestati. I dissidenti manifestano in piazza, ma gli scontri con la polizia diventano inevitabilmente violenti.

Nel 2011 capitolano Ben Ali e Mubarak; 2012, guerra civile e massacri in Libia, che si conclude con il linciaggio di Gheddafi; conflitti del Libano; la transizione di potere in Iraq e in Yemen nel 2011 e in altri Paesi Arabi.

Dal 15 marzo 2011 anche il popolo Siriano con i dissidenti rispondono alla loro libertà e Diritti negati, al conformismo, alle torture, all'esilio, alla corruzione del sistema del Presidente Bashar al-Assad con manifestazioni che, hanno l'obiettivo di spingere il presidente Siriano ad attuare le riforme necessarie, affinchè la strada da seguire sia un inizio di democrazia.

Una legge del 1963 impedisce le manifestazioni di piazza e solo dopo diverse settimane di scontri formalmente revocati, il regime ricorre alla violenza per sopprimere le dimostrazioni, provocando un numero imprecisato di vittime.

Bashar Assad ha ereditato il potere dal padre Hafez che nel 1970 con un colpo di stato militare aveva deposto il legittimo Presidente Nur Al-Din Al-Atassi. Assad figlio detiene da 43 anni il potere nell'intero Paese, con il pugno di ferro

Grandi proteste di massa sono scoppiate in diverse città Daraà, Damasco, Homs, Hama, Rattakia, Idlib, Kamishli e Aleppo.

Da un anno la devastante condizione degli abitanti di Homs, Hama, Deir e Zhour Daraa le città fantasma di questo conflitto.

La Siria è un Paese lacerato da 15 mesi di guerra civile. Assad inizialmente dichiara “ Il capo del regime ha comunque il dovere di distruggere i terroristi e salvare migliaia di vittime”.

La Siria è sotto la pressione internazionale per il suo sostegno alla questione palestinese”. E' quanto ha dichiarato Assad alla TV di Stato.”Sto andando avanti con le riforme, ma questo non ha significato per i terroristi e per i governi che li sostengono.

Nel marzo scorso, le truppe governative entrarono nel quartiere di Bad Amro a Homs, raso al suolo in tre mesi di combattimento, i lealisti danno l'impressione di riprendere il controllo di intere città e dei sobborghi di Damasco.

Episodi di violenza terroristica in un'operazione di commando alla periferia di Damasco, ha disintegrato gli studi della TV satellitare filo-regime al-Ikhbariya. L'episodio è condannato anche dagli Stati Uniti. Gli insorti sostengono invece che l'attentato è stato condotto da disertori della Guardia Repubblicana, un corpo d'elite, considerato tra i fedelissimi. Le informazioni sono contraddittorie e se fosse vero sarebbe un duro colpo all'immagine del regime elenita.

La guerra dei media è divampata su vasta scala su entrambi i fronti. Il 7 maggio scorso ci sono state le elezioni in Siria e nel nuovo governo ne fanno parte esponenti dell'opposizione interna e indipendenti.

L'intervento del Presidente Assad in Parlamento in risposta alle pressioni internazionali affinchè lascia il potere e alla condanna da parte della Nato all'abbattimento di un Jet turco, Assad ha affermato che l'Occidente prende e non da mai nulla. Intanto i combattimenti sono sempre più vicini a Damasco.

Per i caschi blue è impossibile intervenire per gli scontri troppo ostili e non si può operare con sicurezza. Non si può sorvegliare il mantenimento del cessate il fuoco se non c'è un cessate il fuoco.

Questo è quanto ha dichiarato Ladsous. Secondo l'Osservatorio Siriano sui diritti umani sono stati alcuni abitanti di Shir, favorevoli al regime, ad impedire l'arrivo degli osservatori ad Haffa, città sotto assedio da due settimane, con 120 morti circa ed è considerata strategica perché non distante da Qardaha, la città che ha dato i natali a Bashar al-Assad.

Il convoglio degli osservatori ONU, in attesa di riconfermare la missione in Siria a luglio, si è trovata contro una folla inferocita che ha circondato il convoglio impedendo loro di proseguire. La gente in apparenza residente, ha lanciato sassi e bastoni di metallo contro i veicoli.

Secondo l'Alto Commissario ONU per i diritti umani la sanguinosa repressione attuata dal Regime ha provocato 13.000 vittime tra i manifestanti non violenti e di questi 900 sono bambini, 100.000 sono le persone scomparse e 150.000 le persone fuggite dal paese verso la Turchia e il Libano.

Il 25 maggio scorso l'esercito regolare nella provincia di Homs a Houla, ha trucidato, secondo l'ONU,92 adulti di cui 32 bambini. Dall'inizio della rivolta 13 generali hanno disertato e la maggior parte di loro si è unita all'Esercito Siriano Libero che combatte le forze di Assad dall'Est della Turchia.

Pare che l'esercito è male equipaggiato e sanno che stanno uccidendo i loro fratelli e sono distrutti fisicamente e psicologicamente.Un F-4 turco era nello spazio internazionale, quando è stato colpito dalla contraerea Siriana.

Il Presidente Turco dichiara che è stata un'azione sciagurata, ma Damasco risponde con le accuse che il Jet aveva sconfinato e parla di terroristi uccisi sul confine Turco. L'abbattimento dell'F-4 è stato un incidente e non un aggressione, il velivolo è stato colpito mentre volava nello spazio aereo Siriano, ha detto il portavoce del ministro degli esteri di Damasco e l'agenzia di Stato Sana ha annunciato che a Latarkia le autorità avevano intercettato un gruppo di terroristi che cercavano di infiltrarsi.

I militari Siriani hanno aperto il fuoco e molti morti e feriti tra gli schieramenti e civili. Che attraverso il confine Turco passino armi è accertato da mesi.

La Turchia ha chiesto l'art.4 (consultazione e non l'art.5 della Nato-difesa),ma la tensione resta incandescente e la Turchia ha creato uno spazio al confine cuscinetto per i profughi, dando protezione a 33.000 rifugiati Siriani, oltre ai ribelli.

A Ginevra, clcuni giorni fa una riunione del Gruppo di azione sulla Siria, dove hanno partecipato anche Russia e Cina, Kofi Annan delle Nazioni Unite, nel discutere linee guida e principi per una transizione politica e individuare passi e misure per assicurare la piena attuazione del Piano in 6 punti, propone di stabilire azioni concrete per porre fine al ciclo di violenza, portare pace e stabilità al popolo Siriano.

I Russi non si esprimono su un esecutivo senza Assad. Il potavoce dei ribelli fa sapere che vogliono le dimissioni del Presidente Assad e respingono la proposta di Kofi Annan. La Turchia si prepara a rispondere ad eventuali caccia o attacchi di terra Siriani.

Uno spiegamento di forze militari lungo il confine nella provincia di Hotay e nelle zone di confine Yahladagi, Altinozu e Reyhauli. La Turchia quindi rafforza il confine con uno schieramento militare con un convoglio di 30 circa veicoli militari, tra i quali camion con batterie missilistiche.

Il convoglio è partito da Iskeuderun verso la provincia costiera di Hatary e verso il confine Siriano a 50 km circa. Altri veicoli militari sono stati avvistati a Sanliurfa. In questa difesa bellica si è preparata anche Cipro, dove a sud parte greca fra pochi giorni passa sotto la Comunità Europea e quella a nord Turca, si posizionano veicoli militari per attacchi in volo.

A Ginevra il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dove hanno partecipato USA, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna e diversi paesi Arabi, la Russia, principale sponsor con la Cina del regime di Damasco, sia il Consiglio Nazionale Siriano (Cns), la piattaforma dell'opposizione, hanno fatto capire che non si lasceranno convincere facilmente.

Annan propone un governo di unità nazionale in cui entrerebbero elementi di opposizione che i fedelissimi di Assad. Il Presidente Assad risponde con rabbia “ Il governo Siriano ha il diritto di distruggere i terroristi per salvare migliaia di vite” e aggiunge che:” Alcuni Paesi vogliono che la proposta di Annan fallisca affinchè la colpa ricada sul governo di Damasco”.

Continuano gli scontri tra i lealisti e disertori, soldati ribelli dell'esercito libero siriano (ELS). Intanto Damasco è sempre più nella morsa della violenza. Nell'esercito ribelle partecipano nei combattimenti anche i ragazzi soldato.

Il generale Knud Bartels capo del Comitato militare dell'Alleanza Atlantica risponde ai giornalisti che le manovre militari Turche saranno decise da tutti i 28 Stati membri dell'Alleanza che intraprenderà la Nato. Il ministro degli esteri siriano Jihad Makdissi ha spiegato che il governo di Damasco non ha nessuna intenzione ostile verso Ankara.

Il Presidente Bashar-al-Assad in un intervista al quotidiano Cumhuriyet del 4 luglio scorso, dichiara che:”Non si deve restare in carica nemmeno un solo giorno se il popolo non lo vuole e il popolo si esprime attraverso le elezioni”, ma il Presidente non vuole imposizioni esterne e tutto verrà deciso all'interno. Aggiunge:” Se il mio unico interesse personale fosse di conservare la presidenza, avrei soddisfatto le condizioni americane nelle richieste di petrodollari avrei potuto vendere i miei principi in cambio di questi e accettato di installare uno scudo missilistico in Siria.

Ma l'incarico non ha alcun valore per me ,è importante ciò che riesco a fare. Intanto gli scontri duri, torture e violenze, anche sulle donne, spingono alla mobilitazione anche le donne, dove a Homs nasce la prima formazione armata dell'opposizione al regime di Assad.

Un'organizzazione di sole donne e si chiamano “Siriane libere” e si presentano al pubblico con un video diffuso sul web e lanciato dalla BBC in arabo, in cui sono armate e a volto coperto.

Questa formazione femminile è la risposta ai continui stupri da parte delle forze di sicurezza del regime. Le prime brigate di donne si chiamano “Banat al-Wolid”.

Il 6 luglio scorso a Parigi una riunione degli amici di Assad, il Presidente Francese Francois Hollande hanno deciso che Assad deve andarsene perché minaccia la sicurezza internazionale e per gli interessi della Siria.

Alla riunione partecipano paesi occidentati e Arabi, assenti Russia e Cina che continuano a opporsi a qualsiasi titpo di intervento contro il regime di Damasco. L'Iran ,il grande assente perché troppo coinvolto con il governo di Damasco.

La Russia fa sapere che respinge le accuse di essere dalla parte del Presidente Assad, posizione questa molto criticata dal segretario di Stato Hillary Clinton. Alla riunione propongono per Assad l'esilio e quando la Germania ha proposto di esiliare Assad in Russia, a Mosca hanno pensato che fosse uno scherzo, quindi i Russi non lo vogliono.

Il viceministro degli esteri russo Mikhail Bogdanov ha dichiarato che:”Non siamo contrari a Ginevra, se i membri del gruppo lo riterranno più conveniente, ma desiderebbero che tale evento di incontri è importante che si svolgesse anche a Mosca e che il gruppo sia più rappresentativo con la partecipazione di Iran, Arabia Saudita, Libano e Giordania.

Intanto navi militari Russe della flotta del nord sono partiti dal Baltico con destinazione Mediterraneo porto Tartus in Siria. Lo rende noto una fonte militare-diplomatica diffusa dall'agenzia Interfax.

La squadriglia Russa è composta dalla Admiral Ciabanenko e tre grandi navi da trasporto che si uniscono nel Mediterraneo con una grande guardia coste e alcuni rimorchiatori.

Il comunicato precisa che si tratta di una parte dei piani già programmati dalla Marina per solo addestramento manovre di combattimento.Il Presidente Assad dichiara che si ha commesso degli errori, ma la sua destituzione è una decisione interna del paese e del popolo Siriano. L'inviato delle Nazioni Unite e della lega Araba Kofi Annan, volato a Damasco, nel colloquio con Assad riesce a trovare un punto d'intesa per un piano di pace.

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