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E l’Italia che va...

Spogliata nell’esuberanza viziosa di Berlusconi, ma il Premier vuole anche Bankitalia.

Immagine della Banca d’Italia

Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha avuto la fiducia del Governo, ma il Parlamento è spaventato nel prendere una radicale decisione quale elezioni anticipate subito, con la crisi del Paese Italia che non ci da respiro senza più un percorso politico e più valori.
Il Parlamento ha bisogno di tempo per una soluzione efficace e non può fare altro che salvaguardare il Presidente del Consiglio che dice di continuare, nonostante l’influenza politica di Berlusconi è in fase di declino.

Si sorvola su accuse gravi per concorso e mafia nei confronti del Ministro dell’Agricoltura.
Il Presidente Berlusconi chiede un’inchiesta sui magistrati perché il potere giudiziario, proseguendo nel suo operato intento di sconfiggere reati comuni, si affida e ne fa abuso delle intercettazioni telefoniche.
In questo tipo di reato è coinvolto il Presidente del Consiglio Berlusconi “Bisogna tutelare la privacy e dividere il pubblico dal privato” ribadisce Berlusconi.

I giornalisti che sono favorevoli a rendere pubbliche le intercettazioni telefoniche per la libertà di stampa, scendono in piazza contro la legge bavaglio.
I magistrati sostengono che le intercettazioni telefoniche sono necessarie come una Tac per il medico che ha bisogno di scoprire il male per curarlo.

A casa di Berlusconi ad Arcore e nella sua villa in Sardegna, si organizzavano cene, festini e orge con ragazze che risulteranno escort portate da Tarantini.

Immagine della Banca d’Italia

In questa presenza nella vita privata del Presidente del Consiglio Berlusconi, l’imprenditore barese Tarantini forniva, quale merce di scambio, le più belle ragazze della sua scuderia di escort, trovando vantaggio nel voler vincere 12 appalti curati dalla “Sel Proc” per la Protezione Civile per oltre 51 milioni di euro, sognava di entrare nel capitale di una società del gruppo Finmeccanica (la Sel Proc), puntava alla realizzazione di un gasdotto tra l’Italia e l’Albania e in più riceveva forti somme di denaro da Berlusconi.


Le indagini aperte dal Tribunale di Napoli, portano all’arresto di Giampaolo Tarantini, in quanto Berlusconi era vittima di estorsione da parte dell’imprenditore Barese in protesi sanitarie che, entrato in intimità con il Presidente, lo sottoponeva a ricatto in estorcegli denaro per tacere su certi segreti, sui festini e le ragazze escort.
Al reato e peccato c’è un giudizio politico e dei cittadini.

Dal Tribunale del Riesame Berlusconi risulta un oggetto non di estorsione ma un soggetto attivo che, secondo i magistrati, ha lavorato affinchè Tarantini mentisse alla magistratura perché sapeva delle ragazze che erano escort e sarebbe stato accusato di favoreggiamento alla prostituzione.

Adesso la situazione si ribalta e il ruolo del Presidente Berlusconi da testimone nell’inchiesta del pm di Napoli nel presunto ricatto ai suoi danni, da parte di Tarantini, la moglie Angela Devanuto e il Direttore dell’Avanti Valter Lavitola, diventa indagato.

Per i magistrati del Riesame, Berlusconi non è da ritenersi vittima di un ricatto, bensì del reato previsto dall’art. 377 bis del codice penale, per aver istigato un indagato a fare dichiarazioni false all’autorità giudiziaria.

Immagine della Banca d’Italia

Il Tribunale ha disposto la scarcerazione di Tarantini e ha confermato l’ordine di custodia che era stato emesso dal gip a carico di Valter Lavitola, latitante a Panama.
Il Riesame intanto decide che le competenze, secondo l’ordinanza emessa a procedere nell’indagine, dovrà essere la procura di Bari.

La procura di Roma manda quindi le carte a Bari mantenendo impiedi l’inchiesta a Roma.
Dovrà essere la Procura di Bari a condurre le indagini in quanto è in questa sede che si sarebbero verificate le prime affermazioni mendaci fatte a Tarantini. In Economia nella successione a Draghi in Bankitalia è in bilico la candidatura interna tra Fabrizio Saccomanno e il candidato di Tremonti, Vittorio Grilli direttore del Tesoro.

La trattativa è tutta politica ed è un braccio di ferro tra il Presidente del Consiglio Berlusconi e il Ministro dell’Economia.

Il Paese quindi viene trascinato in una strategia di corto respiro dove, Berlusconi rischia di cedere Bankitalia perché teme che le dimissioni di Tremonti possano far cadere il Governo.

Un voto al ministro Romano quindi, garantisce la salvaguardia del Premier Berlusconi.

Intanto anche se il Paese Italia è stato declassato in B, non è a rischio imminente di default, ma resta in una crisi profonda, grave e a crescita zero, nonostante la manovra presentata da Tremonti all’Unione Europea ha avuto parere positivo.

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