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La crisi mondiale è fuori dal tunnel e l'Italia con la legge di stabilità punta alla crescita e occupazione.

Italy - Se la crisi mondiale tecnicamente è finita, il Paese Italia, con un Governo a larga intesa, necessaria per una stabilità, abbiamo nello scenario un incerto centro destra ricompattato con Berlusconi, decaduto, che riforma un nuovo partito Forza Italia proiettato nel partito popolare Europeo e un centro sinistra con Letta leader proiettato per un partito Europeo.

La crisi per l'Italia non è finita perché è in una fase di riforme, di difficoltà economica con un alto tasso di disoccupazione e un deficit pubblico in crescita e ora sotto controllo.

Per intraprendere una fase di risanamento del debito, si prevede tagli mirati come riduzione finanziamenti alle Regioni e abolizione delle province con rafforzamento dei Comuni. Enrico Letta con la legge di Stabilità, manovra da 10 - 12 miliardi di euro, discusso dal Consiglio dei Ministri, rilancia il Paese favorendo la crescita e occupazione, creando le condizioni per agganciarsi all'economia mondiale.

La crisi interna del Paese, crisi sia economica che sociale e strutturale, hanno purtroppo demotivato i giovani studenti e universitari nel cercare lavoro, ma anche perché la loro preparazione è nella media inferiore ai loro colleghi stranieri. Ci sono comunque delle eccellenze che all'estero sono gratificati e riconosciuti nei meriti e per chi resta in Italia si organizza e nei gruppi preparati producono, attirando finanziamenti e credibilità internazionale. Per il nuovo Governo la credibilità del paese è nella direzione giusta e comunque nell'interesse territoriale e di parte se la fa da sé, ma quello che ora conta è la stabilità.

La legge di stabilità 2014-2016, che per il prossimo anno sale a 12,4 miliardi, di cui 9,7 dalle misure di copertura e 2,7 dalla cosidetta "flessibilità UE", in termini al netto dell'indebitamento, legata agli investimenti previsti di pari importo, prevede una riduzione delle tasse di 972 milioni nel 2014, una crescita delle spese correnti, nel rapporto tra tagli e maggiori uscite di 2,6 miliardi con le spese in conto capitale nel prossimo anno. Si prevede un'inversione di rotta nel 2015 con -4,7 miliardi e nel 2016 -6,7 miliardi, anno in cui tornano a crescere il differenziale tra maggiori e minori entrate in +1,1 miliardi, dopo una flessione dell'anno precedente di -495.

Quindi la legge di stabilità 2014 prevede : privatizzazione per riduzione debito pubblico nel 14-15-16; 2,5% rapporto debito - pil con il deficit in calo; calo spese primarie; riduzione delle tasse per imprese e famiglie da subito e la pressione fiscale passerà nel triennio dal 44 al 43%; riduzione di tasse per i lavoratori per i prossimi 3 anni, per le imprese le tasse nei 3 anni sarà di 5 miliardi e 600 milioni; un miliardo di sconti fiscali per ristrutturazioni e ECO BONUS e rifinanziamenti del Fondo di garanzia delle imprese piccole e medie nell'arco di un triennio; nessun taglio alla sanità di 3,5 miliardi; trasferimento di un miliardo da Tirse a Servicetax; tagli alle Regioni. negli investimenti sono previsti: allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per i Comuni; completamento del sistema MOSE di Venezia; fondi ANAS per le infrastrutture e Salerno-Reggio Calabria; manutenzione straordinaria delle Ferrovie dello Stato e velocizzazione del Corridoio Adriatico; ricostruzione dell'Aquila; trasporto pubblico locale; Ecobonus e ristrutturazioni edilizie.

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